| sempre dal sito della kappa edizioni:
"Secondo titolo targato Manga San, ossia "l’altro modo di leggere manga". Kappa Edizioni presenta una rivoluzionaria linea dedicata al Nuovo Fumetto Giapponese, per (di)mostrare che il Paese del Sol Levante è capace di avere un occhio di riguardo per un manga alternativo, adulto, estremo, ma soprattutto per tornare a far leggere storie dalla struttura narrativa forte, dalla narrazione densa, ma dal segno fresco, originale, accattivante. Miriamo subito ‘al cuore’ grazie a Ebine Yamaji, una delle firme più rappresentative della nouvelle vague del manga. Le protagoniste dei suoi manga sono donne, più o meno giovani, alle prese con la scoperta o l’accettazione di amori intollerabili per chi è omologato alle regole della società giapponese. LOVE MY LIFE è una storia di dubbi, di un amore che non guarda in faccia – o tra le gambe – dell’oggetto desiderato. Non c’è intrigo. Solo un percorso individuale, fatto anche di errori, preda della totale spontaneità del racconto, percepibile soprattutto nelle scene di sesso, dove nulla è pudicamente nascosto, né volgarmente svelato. Nessun cliché, quindi, né pornografia. Nessun gusto per il voyeurismo. Dalla morte della madre, la protagonista Ichiko si è scoperta sempre più amica del padre. Studia inglese per poter un giorno tradurre come lui romanzi americani, ed è a lui che decide di mostrarsi finalmente senza filtri, presentandogli la ragazza che ama. Non saranno le conseguenze del coming out a sconvolgere la vita di Ichiko, quanto piuttosto le inaspettate confidenze del padre, che le svela quale rapporto lo legasse davvero alla moglie. Al di là dello scontro inevitabile con i pregiudizi omofobici, Ebine Yamaji s’interroga con delicata naturalezza sulla natura complessa di tutte le relazioni amorose. Ci permette di apprezzare intimamente la familiarità delle contraddizioni. Il tono del racconto è moderno, ma nello stesso tempo elegante, tanto nella composizione grafica quanto nella scrittura dei dialoghi. La narrazione sembra infatti avvenire in presa diretta, la quotidianità esplode leggera, ma i temi si caricano spesso di malinconia, come se una sottile minaccia mettesse sempre a rischio la felicità. L’autrice rinuncia a ogni artificio per non distrarre il lettore dalla storia, dai sentimenti, e da un vissuto che a tratti pare quasi autobiografico. Il suo stile è essenziale, quasi scarno, ma sempre assolutamente preciso, in ogni espressione e in ogni dettaglio. Nominato quest’anno al Festival di Angoulême nella categoria Miglior Opera Prima, e selezionato dalla francese Mang’Arte a sostegno della rivalutazione del patrimonio e della ricchezza del fumetto giapponese, LOVE MY LIFE è uno dei titoli più importanti della già ricca bibliografia di Ebine Yamaji. "
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