Ho preso anche io il volume unico della Tsuda e l'ho trovato piacevole, una lettura godibilissima.
La prima storia, con protagonisti gli androidi e particolarmente l'affascinante Sirius, mi è piaciuta molto e trovo sempre l'autrice veramente profonda ed efficace nelle sue riflessioni riguardanti la fragilità del corpo e dello spirito umani. Il finale di questa lascia volutamente di stucco, con il bambino che si chiama Setsu proprio come il genitore adottivo del robot e che gli somiglia moltissimo... chissà, potrebbe essere veramente una reincarnazione, proprio quella in cui il Setsu-adulto credeva quando era in vita!
CITAZIONE
Quello che non piace di ciò che ho letto finora di quest’autrice è che spesso sembra voler <<correre>> e saltare dei passaggi e spesso là dove ci sarebbe la possibilità di sviluppi interessanti e profondi, resta un po’ in superficie. Apice di questo difetto è proprio la storia del principe e della gemella, che mi ha lasciato un po’ così
Anche io trovo che questo discorso sia perfettamente adatto a descrivere la storia de "Il frutto rosso": senza voler fare generalizzazioni, perchè in altre storie brevi la Tsuda mi ha soddisfatta abbastanza e non l'ho trovata carente, devo ammettere però che qui i personaggi non mi son parsi molto incisivi, nè sviluppati come forse avrebbero dovuto. Secondo me lo spunto iniziale poteva esser portato avanti meglio, approfondito maggiormente con qualche pagina in più.
La seconda e la quarta, invece, meritano veramente: la Tsuda di nuovo vi esplora i sentimenti umani, affrontando però anche il tema delicato dell'omosessualità e se la prima gratta solo in superficie, quella che chiude il volume scava a fondo e raggiunge toni davvero intensi. Malinconica, "Dimentichiamo" accompagna la parola fine ad una chiusa dolce amara e un velo di tristezza, che è però soffusa un pò in tutta la storia.
Edited by *bunny* - 2/11/2009, 10:46
