| FORME DI SALUTO:
OHAYO (allungandolo con “Ohayoo” per quando la si pronuncia) saluto del mattino (appena svegli fino a mezzogiorno) OHAYO viene usato per le persone con cui hai confidenza e OHAYO GOZAIMASU per quelle con cui non hai confidenza.
KONNICHIWA: forma di saluto usato da mezzogiorno in poi fino a sera, e' composto da queste tre parole: KON = questo, NICHI = giorno e WA, che e' una posposizione particolare. Può essere usato sia con le persone con cui hai confidenza che con le altre. Tutto insieme significa “Buongiorno”.
KONBAWA: forma di saluto usata nella sera, è composta da tre parole: KON = questo, BAN = sera e WA (posposizione). È usata sia per le persone con cui abbiamo confidenza e non. Tutto insieme significa “buonasera”
OGENKI DESU KA?: “ge” si pronuncia GHE, la U di su non si pronuncia. O e' un prefisso onorifico, genki e' un aggettivo che sta per "in salute, vivace, energico”, desu e' piu' o meno come il verbo essere e ka e' la posposizione che si mette alla fine di una frase per fare le domande. In questo caso, sono tutte vocali brevi, tranne la U di desu che non si pronuncia. Per rispondere a questa domanda bisogna semplicemente dire: “hai, genki desu”, che significa “si, io stò bene”.
SORE JA, MATA NE, JA MATA: sono forme di saluto per quando devi salutare una persona con cui hai confidenza (per esempio quando te ne vai via). In queste forme di saluto i giapponesi sono molto gerarchici.
sore ja = ciao (usata quando saluti per prima la persona per andare via)
ja mata = ciao
mata ne = a presto
mata ashita = a domani
ashita = domani
TADAIMA: significa “ciao, sono tornato/a”, da usare quando si rientra in casa e in questo caso la risposta per chi c’è in casa è “O-KAERINASAI” che significa “bentornato/a”. per quando devi uscire di casa bisogna dire “ITTEKIMASU (ciao, me ne vado)”, la risposta per chi rimane in casa è “ITTERASSHAI (ciao, a presto)” adesso, devo andare via ma in realta' non vorrei andare via, solo che ci sono obbligato: allora diro' SHITSUREI SHIMASU. shimasu e' la forma gentile del verbo SURU, che vuol dire fare, mentre SHITSUREI e' un aggettivo, che vuol dire rude, sgarbato. quindi, se devo andare via non per mia volonta' dicendo SHITSUREI. SHIMASU intendo che sono molto spiacente di essere cosi' poco gentile da andare via, ma proprio devo, e implicitamente chiedo anche scusa.
O-YASUMINASAI: significa “buonanotte”. anche questa parola e' composta da: O e' il prefisso onorofico, mentre YASUMI da solo vuol dire "riposo" FORME DI PRESENTAZIONI
puo' capitare che ci troviamo davanti una persona mai vista e che ci presentiamo. Visto che il giapponese quando parla di se stesso e’ sempre molto modesto, impariamo a dire “io mi chiamo (nome)” “(nome) TO MOUSHIMASU”. Notando che in linea con il fatto che i giapponesi non mettono il soggetto, altrimenti sarebbe stato “watashi wa (nome) to moushimasu”.
ESEMPIO: è sera, incontri una persona mai vista e ti presenti, di questo caso in italiano è “buonasera, io mi chiamo Sousuke, piacere”
in giapponese sarà “Konbawa, Sousuke to moushimasu, hajimemashite” (notando che hajimemashite in italiano suona come “piacere”, questa la possiamo inserire SOLTANTO quando si incontra una persona per la prima volta, alle altre occasioni successive non va mai usata).
Un'altra forma di presentazione può essere “watashi wa (nome) desu”, che in italiano suona come “io sono (nome)”, però a differenza dell’altro esempio, è una forma poco educata per presentarsi specie la prima volta.
ESEMPIO:
“watashi wa Sousuke desu” che in italiano significa “io sono Sousuke”. Questa forma la si può benissimo conoscere essendo non molto educata per quando ci si presenta le prime volte.
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