I ragazzi - ma pure la ragazze, dai
- sono un pò sciocchini e confusi, immaturi; Daichi, infatti, non sa che fare di fronte allo spiazzante ( e coraggioso!) "Mi piaci" di Sumire e mi ha dato l'impressione di non sapere neanche con certezza quali siano i suoi sentimenti nei confronti dell'amica di infanzia, ora fidanzata. Ma in fondo a quell'età non c'è ancora una chiara visione di sè, si sperimenta, ci si vuole divertire, parafrasando il motto dell'amica della nostra protagonista, e alla fine ci si butta nella speranza di essere accolti da QUEL qualcuno, o anche solo perchè ci si vuole mostrare a lui.
Sumire e Chiharu - è vero: c'è sempre un'amica più intraprendente!( e meno male...)-, ad esempio, "spiano", seguono e arrivano ad architettare e, non senza poche difficoltà, mettere in pratica tanti piccoli piani con la speranza di farsi notare dal ragazzo e in fondo, bene o male, non somigliano un pochino ad ognuna di noi, a quell'età?!
Io, almeno, mi sono rivista molto in certi modi di sentire, di provare, di vivere l'ammmore da adolescente, e grazie alla Obata ho fatto proprio un bel tuffo nel "passato" ( ohibò, mi sto dando della vecchietta da sola!); è stato piacevole e anche un pò imbarazzante ripescare dalla memoria certe trascorse memorie...