Bon, torno qui a commentare gli ultimi volumi,
Uno shojo scolastico, senza un'apparente trama originale e composta da tredici volumi, inizialmente, mi fece storcere il naso. Ovviamente però il primo volume lo presi e ne rimasi totalmente folgorata. Ora sono all'ottavo volume e, se prima ne ero folgorata, adesso è puro amore. Voglio far capire: ci sono manga che dopo tot volumi perdono il loro carisma, la loro originalità ed iniziano a diventare monotoni, ripetitivi. Devil & Love è tutt'altra cosa! Qui, più si va avanti e più la storia è intrigante! Sì, il termine giusto credo sia intrigante. °w°
Questo perché -cosa fondamentale- i personaggi
si evolvono, crescono, reagiscono! E non in tutti gli shojo questo accade, anzi: troviamo spesso e volentieri protagoniste passive accompagnate da altrettanti personaggi passivi, noiosi, assolutamente poco reali.
Ho un problema con una persona? Ci rimugino un po' su, ok. MA POI VADO A PARLARGLI! Non mi rinchiudo in camera a piangere per mesi, ignorando il mondo intero come se nulla fosse. E Maria, questo, lo fa benissimo!
Mi piace il modo in cui affronta Meguro, il modo in cui i personaggi in sé affrontano le situazioni. A volte una scena tragica diventa più leggera, o più comica, o romantica. C'è sempre un qualcosa che stupisce e che fa pensare al lettore: "ecco, così DEVE andare, così è giusto!"
Fila tutto liscio, nulla è forzato.
Che dire, favoloso. Non gli si può davvero dir nulla, qui il punto forza sono proprio i PERSONAGGI, che riescono a non rendere statica la trama che, di per sé, non ha nulla di originale.
Tra l'altro, un appunto sull'ottavo volume:
Ho DAVVERO amato la scena in cui Meguro, nella sua casa sul mare, si mette a suonare il piano assieme a Maria. Sia perché lei cerca in tutti i modi di tirarlo su -e ci riesce-, sia perché poi appare il padre di Meguro, che finalmente gli dice che anche lui ha una personalità nel suonare. Ecco, mi sono commossa tanto in quella scena ;_; credo fosse stato per via dell'atmosfera che l'autrice è riuscita a creare, per gli sguardi, per i silenzi dei personaggi che però trasmettevano tanto.
Fine, ancora i miei complimenti alla sensei.