Finalmente, a lettura completata, posso commentare il bel volume unico della Anno pubblicato da Flashbook, che anche stavolta ci propone un'ottima edizione, comprendente pure utili e interessanti note a fine volume. L'unico appunto che volevo fare in questo senso riguarda la carta, che è un pò (troppo) trasparente, ed è un vero peccato.
Passando invece al contenuto, solo giudizi più che positivi per le sei storie al femminile raccontate dall'autrice: la prima, che è anche la mia preferita,
mi è arrivata quasi come uno schiaffo per la potenza di quel che afferma e in effetti fa riflettere su come si possa rubare a tutti gli effetti l'identità di una persona e trasformarsi in quella, privando "l'originale" della sua particolarità, del suo essere unica ad.es. per come si veste, si trucca, pensa e agisce. Questa perdita, confusione e sorta di sciacallaggio dell'identità è veramente una piaga dei nostri tempi.
Meno ciniche e dirette sono le successive, Il principe della notte cap. 1 e 2,
nelle quali grazie all'intervento appunto del principe - il titolo fa tanto "host", come ad un certo punto mi sembra la prima delle due donne protagoniste fa notare a Takato- Orie-chan e Osaki riescono finalmente a prendere coscienza delle proprie paure, dei motivi che non permettevano loro di andare avanti, che le avevano rese quelle che erano e le facevano vivere perennemente a disagio e arrabbiate con sè stesse e gli altri, ed affrontarli, giungendo finalmente ad una sorta di rinascita e quindi ad una nuova apertura, col sorriso e la grinta necessarie, al mondo e alle sue infinite porte e occasioni. Insomma il motto è: si può cambiare, basta volerlo!
Carina anche la storia estiva,
uno spaccato di vissuto di questi ragazzi, Sakamoto e Kazuo, alla ricerca, soprattutto il primo, sia perchè gioventù richiede che per stagione, di semplici divertimenti mentre poi è proprio Sakamoto ad innamorarsi della tosta e irragiungibile Nagisa...
Di nuovo graffiante è Tokyo Bambi Jump,
una storia all'interno della quale la Anno affronta il tema della prostituzione di ragazzine che, come Mariko, si svendono per soldi, abiti e borsette griffate. Neanche l'integerrimo, solido e severo Takamizawa riuscirà ad opporsi alla ragazza che, anzi, metterà in discussione persino i principi della propria esistenza!
Con l'ultima avviene invece un bellissimo rovesciamento:
in un rapporto in cui l'uomo sembrava il carnefice e la donna la vittima, si scopre essere in realtà Nana chan a dettare le regole della loro relazione. Nana non subisce perchè incapace di reagire, ma perchè è lei a volerlo e non esita ad abbandonare Kyoji nell'esatto momento in cui questi le rivela tutta la sua debolezza.
) questo commento è vietato dal regolamento e altri di questo tipo sarò costretta a cancellarli. Attenzione!
Ho apprezzato in particolare la prima parte mentre per la seconda sono contenta che sia andata a finire così 
